Il diritto di scegliere (come tutti) di essere autonomo: l’esempio di Stefano

Stefano a 36 anni ha lasciato la casa dove viveva con i genitori ed è andato a vivere da solo, o meglio con un coinquilino. E questa sarebbe una notizia? Non lo dovrebbe essere. Ma oggi è ancora straordinario che una persona con disabilità in particolare cognitiva come Stefano possa vivere in autonomia, nonostante questo sia un diritto sancito dalla convezione ONU per le persone con disabilità. Un testo internazionale recepito anche dall’Italia che richiede il “rispetto per l’autonomia individuale, compresa la libertà di compiere le proprie scelte e l’indipendenza delle persone…”, in particolare “il diritto di scegliere, su base di uguaglianza con gli altri, il proprio luogo di residenza e dove e con chi vivere”.
Questo diritto per Stefano sta diventando effettivo, reale mentre altre persone con disabilità e le loro famiglie non riescono nemmeno ad immaginarlo. Un cammino verso l’autonomia, verso la scelta con chi e dove abitare, il desiderio di poter gestire la propria casa, di vivere la quotidianità. La storia di Stefano dimostra che è possibile sperimentare un’idea di abitare “normale” opportunamente sostenuti dalla comunità. Etika ha scelto di supportare questa idea di abitare e tutti i progetti che si muoveranno in questa direzione selezionati e accompagnati dal comitato scientifico.
Tre anni fa Stefano si è trasferito a Villa San Ignazio, la primavera scorsa è andato a vivere in un appartamento della cooperativa La Rete al Convento dei Padri Cappuccini a Trento assieme ad un ragazzo senegalese. Il Convento ha aperto le porte infatti ad altre realtà oltre a quelle già presenti con l’obiettivo, spiega il responsabile Fra Massimo “di far vivere il convento di vita vera e autentica nell’accogliere persone che hanno qualche difficoltà nella gestione autonoma della propria casa.” Così Stefano dopo un’esperienza comunitaria, ha iniziato grazie ad etika a sperimentare una nuova dimensione di abitare, una casa sua, assegnata dall’Itea nella periferia della città. Un percorso sempre più focalizzato sull’ autonoma delle scelte compresa quella della persona che convive con lui.
“Mi trovo bene con il mio coinquilino, ci aiutiamo a vicenda, facciamo da mangiare, puliamo casa” continua Stefano. Reciprocità a favore di una maggiore autonomia di entrambi, perché anche l’accogliente, da Stefano impara la lingua italiana, a condividere la quotidianità con qualcuno da quando è arrivato in Italia, circa 7 anni fa. Il ragazzo senegalese col sorriso rivela che Stefano si arrabbia facilmente, soprattutto quando ha fame, ma altrettanto velocemente gli passa; ; oggi, rispetto all’inizio dell’esperienza di coabitazione, Stefano è più autonomo nella gestione della casa, nel cucinare, nel fare le pulizie e riordinare. Attività impensabili fino a ieri, ma oggi dimostra di avere una forte motivazione alla vita autonoma, di una maggiore fiducia in se stesso e nelle persone che lo aiutano, migliorando le sue capacità relazionali. Mantiene con più costanza gli impegni anche per la gestione della casa e lo conferma il suo coinquilino.
Stefano apre la porta della nuova casa con il sorriso, orgoglioso del suo traguardo, ci fa ammirare dal suo balcone il panorama dal paese ammettendo che non avrebbe mai pensato di arrivare fino a lì, e confessa che un giorno, in futuro, potrebbe anche vivere da solo.
Stefano continua a svolgere le sue attività durante il giorno: infatti alterna un tirocinio formativo presso un locale di Trento come aiuto in cucina, con la frequenza di un centro socio occupazionale della cooperativa sociale CS4, ricevendo una piccola borsa lavoro che gli permette di sostenere una parte delle spese quotidiane, oltre all’assegno di invalidità. Nel tempo libero segue attività a Villa Sant’Ignazio e alla cooperativa La Rete e coltiva i suoi hobby, il canto, la raccolta di almanacchi di figurine, il calcio e le partite con i videogiochi. Alle volte la sera assieme al suo coinquilino va a concerti di musica africana.
L’accompagnamento nel processo di autonomia abitativa parte dall’autodeterminazione di Stefano, e dalla condivisione con tutti i soggetti coinvolti dei principi dell’adultità e dall’inclusione sociale, sono molti infatti i soggetti coinvolti: oltre all’accogliente, altri soggetti del territorio come l’amministratore di sostegno, il servizio sociale, le persone vicine a Stefano e l’equipe della cooperativa sociale de La Rete che ne è responsabile del progetto abitativo.
La quotidianità diventa oggetto di relazioni vitali dal valore aggiunto, quando, come in questa esperienza, si generano opportunità e benessere. Questo uno dei principali obbiettivi anche degli altri progetti finanziati dal Fondo Solidale di etika che coinvolgono, oltre alla cooperativa sociale La Rete, CS4, Eliodoro, Il Bucaneve.

Storia pubblicata sulla rivista Cooperazione tra consumatori, aprile 2018, pg. 14-15

Cooperazione tra consumatori [9,19 MB]