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etika è un nuovo modo di pensare e fare cooperazione tra le persone e le organizzazioni.
etika è un nuovo modo di pensare e fare cooperazione tra le persone e le organizzazioni.
Sulla base della valutazione del Comitato scientifico sono stati finanziati cinque progetti, per circa 200mila €, a favore di 20 beneficiari. I progetti sono stati proposti da cinque cooperative (La Rete, Iter, Il ponte, Cs4 e Gsh) e si aggiungono ai cinque sostenuti nel 2017.
Tutti i percorsi si basano sul principio che non vi possa essere un abitare autodeterminato per le persone con disabilità se non si supera la logica dell’accudimento e le si riconosce protagoniste del proprio progetto di vita. Sono state coinvolte le persone che vivono nel condominio, nel quartiere, nel paese, diverse organizzazioni territoriali, dai vigili del fuoco all’azienda sanitaria, dagli alpini alla Proloco. Protagoniste accanto alle persone con disabilità sono le loro famiglie cui sono stati rivolti percorsi che le hanno aiutate ad affrontare temi delicati quali la paura del distacco, l’elaborazione di soluzioni abitative alternative alla famiglia, il riconoscimento dei desideri e del diritto di autodeterminazione dei propri figli.
La Rete, valorizzando l’esperienza già maturata ha costruito percorsi di autonomia in cui un “accogliente” condivide l’appartamento con la persona con disabilità e si impegna a sostenerla. I due progetti coinvolgono due persone per un finanziamento complessivo di 33.500 €.
Cs4 ha presentato un progetto di coabitazione in Valsugana di due persone con disabilità, che sono state supportate da dei “facilitatori”, con costante monitoraggio da parte degli educatori della cooperativa. Il finanziamento è pari a 40.426 €.
Gsh, che opera in Val di Non, ha proposto una coabitazione a tre, a partire da una sperimentazione nei weekend, al fine di abituare le persone con disabilità coinvolte e le loro famiglie a gestire gli aspetti affettivi e relazionali. Il finanziamento è pari a 59.920 €.
Iter e Il ponte, attive in Vallagarina, hanno pensato all’avvio alla vita autonoma di un numero più folto di utenti, che va dai 12 ai 16, suddivisi in due gruppi di giovani e in due di persone tra i 40 e i 59 anni. Le cooperative hanno individuato persone impegnate in attività lavorative, socio occupazionali o propedeutiche al lavoro, puntando anche sulla sostenibilità nel tempo rispetto al progetto. Il finanziamento è pari a 50.000 €.
Le abitazioni utilizzate sono in parte messe a disposizione dalle stesse cooperative, in altri casi dalle famiglie o dalle strutture pubbliche.
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