Autismo: con la cooperativa Archè per costruire una vita indipendente

Tre giovani con autismo accompagnati nel passaggio dall’adolescenza all’adultità. Inizia con il progetto di Archè la presentazione dei protagonisti degli 11 progetti finanziati dal bando vivere inclusivo per le persone con disabilità di etika.

Passione per l’agricoltura e la grafica, ma anche la voglia di conoscere il proprio territorio sono tra le motivazioni che hanno incoraggiato tre giovani (P., F., e N.,) a costruire il proprio progetto di vita indipendente. Chi vive con delle fragilità necessita di un percorso strutturato in grado di facilitare la transizione delle diverse tappe della vita, e dove una difficoltà non rappresenta l’interruzione, ma la spinta per conquistare la propria autonomia.

Esplorare la mia comunità

P. è un giovane con disturbi dello spetto autistico con un buon livello di autonomia. Negli anni è riuscito a costruire alcuni legami nella comunità, ma non facile per una persona con questa fragilità relazionarsi con il mondo esterno. Uno degli obiettivi della cooperativa, perciò, è quello di lavorare sulla comunità e sui vari servizi come il parrucchiere, il supermercato, il barista, l’autista dell’autobus. Questo permetterà a P. di accrescere le sue abilità, e di muoversi con maggiore sicurezza, e alla comunità di acquisire strumenti adeguati a relazionarsi con persone neurodivergenti.

Ascoltare per costruire il progetto di vita

F. ha 19 anni ed è scritto all’ultimo anno delle scuole superiori. In passato ha sperimentato percorsi di alternanza scuola-lavoro che gli hanno permesso di approfondire le sue competenze. La passione per la grafica e il multimedia è stata una continua fonte di motivazione che lo ha spinto a concludere con successo le esperienze di alternanza. Da anni frequenta anche le attività di Archè dove ha stretto un forte legame con gli educatori. Così da qualche tempo ha espresso il desiderio di voler intraprendere un graduale percorso di autonomia. Gli operatori della cooperativa si trovano in una fase iniziale di ascolto dei bisogni e dei desideri di F., elementi chiave per la costruzione del progetto di vita. La collaborazione tra il giovane, la famiglia, la cooperativa e i servizi esterni è essenziale perchè pone le basi per la creazione di un sistema connesso e solido. Attivare diverse competenze e attori che ruotano attorno a F. permette di costruire le condizioni per la sostenibilità nel tempo del progetto di vita e dell’inclusione sociale.

Verso una vita autonoma

N. si muove con una buona autonomia sul territorio e già partecipa attivamente alle iniziative della cooperativa Archè. Rispetto ai primi due protagonisti, N. è in una fase molto iniziale del percorso abitativo. Ad oggi non ha ancora sperimentato momenti di vita autonoma al di fuori degli ambienti familiari. Il forte interesse verso l’agricoltura, però, lo ha incoraggiato a svolgere un percorso di formazione e avviamento al lavoro. Spinto dalla curiosità di capire l’utilizzo dei macchinari agricoli sul campo, N. ha stretto buone relazioni con gli agricoltori del territorio dedicando parte del suo tempo come volontario. Da qui il giovane ha espresso la volontà di esplorare la vita adulta. Il progetto finanziato da etika rappresenta per N. l’opportunità di esplorare e sviluppare autonomie in contesti nuovi. L’ascolto delle sue esigenze e la progettazione di un percorso personalizzato saranno fondamentali per garantire il raggiungimento del suo obiettivo: una vita indipendente dove coltivare le proprie passioni.

La cooperativa Arché sul territorio

Molti, infatti, sono i giovani con disabilità che a conclusione del percorso scolastico si trovano davanti un vuoto. Nella fase di transizione alla vita adulta dopo la scuola spesso manca un ponte che aiuti i ragazzi a proiettarsi nel futuro e ad autodeterminarsi. Anche i genitori avvertono la necessità di trovare dei percorsi adatti e professionisti capaci di guidare i figli con disabilità verso l’emancipazione dalla famiglia.

“Archè ha accolto negli anni le richieste e i bisogni della comunità ampliando l’offerta dei servizi” evidenzia Ornella De Sanctis, presidente della cooperativa. Nata nel 2005 promuovendo attività sportive accessibili e di inclusione sociale come sup surf e la barca a vela cabinato prima sul lago di Garda e poi su quello di Caldonazzo, ha esteso i suoi servizi svolgendo attività educative anche nelle scuole. Con il tempo poi ha strutturato diverse attività sportive outdoor rivolte a giovani con neurodiversità con l’obiettivo di sviluppare le loro abilità sociali, comunicative e relazionali. Lo sport – aggiunge De Sanctis – è considerato una palestra che permette di allenarsi per una vita indipendente. Sulla barca a vela, ad esempio, non si è mai soli, ma si collabora con diverse persone, ciascuna con ruoli differenti per riuscire a navigare. Anche il percorso di vita autonoma richiede la partecipazione di molteplici attori sociali per accompagnare la persona con disabilità verso la sua autodeterminazione.

Racconto pubblicato sulla rivista Cooperazione tra consumatori